IL LABIRINTO |
|
Medusa
Notizie sullautore
Dello stesso autore Giardino di delizie e altre vanità
|
Con i suoi indizi e nomi di stagioni, i cieli grondanti
o assolati, che rispondono alle mutevoli «meteorologie dellanima»,
Medusa può configurarsi come un diario da un autunno
a un autunno. Nondimeno, si sprigiona da questi versi una luce dominante,
nuova: un nitore e fulgore doro e dazzurro, come mai nella
poesia di Palmery, che pure non si sgroviglia dai suoi inferni. Degli
immutati agonismi con le «muse meduse» si colgono qui semmai
segni più allarmati come i frangenti di una prova estrema.
Eppure, quasi per un inganno prospettico, un presente che sindovina
oppressivo, corrucciato e cruento, ci arriva slontanato in uno splendore
alieno, distale. Infine, quanto più il motivo sembra essersi fatto
drammatico e torbido, tanto più la voce che lo modula si è
fatta nitida e essenziale: una voce illimpidita dal dolore, si potrebbe
dire, come locchio illimpidisce dopo le lacrime. da Medusa
Musica della mente, incanto, aria |
RecensioniLORO DELLA MUSICA di Piera Mattei da «Pagine» Medusa, il nuovo libro di Gianfranco Palmery,
uscito nella collana «Tarsie» delle edizioni Il Labirinto,
è dedicato a Carlo Gesualdo e a Marin Marais, alla loro arte, che
un sostantivo e un aggettivo in originale accostamento definiscono musica
medica. LA MEDUSA DI GIANFRANCO PALMERY di Tiziano Salari da «Testuale» Medusa: sia che possa apparire sulle mura della città di Dite, nellinferno dantesco («Vegna Medusa: sì l farem di smalto»), sia nel senso freudiano dellorrore dellevirazione, è la vista di qualcosa, di un volto o di un vuoto o della morte, che pietrifica losservatore. Nella prima delle tre poesie dedicate esplicitamente alla Medusa, sembra che Palmery, pur rifacendosi alliconografia mitica tradizionale, una testa staccata dal corpo, sanguinante e raccolta in sé come una furia spenta, coi capelli raffigurati in forma di serpenti, la identifichi con la poesia, ovvero loscura scaturigine infernale, «luce nera / sulla pagina bianca e musica / sbilenca, sibilante musa-sibilla :» in cui si forma la poesia. [...] (per la recensione completa) MEDUSA di Annelisa Alleva da «L'Indice» Questa raccolta è stata scritta nel 1996, e ispirata dallascolto dei madrigali di Carlo Gesualdo e dalla lettura de La morte negli occhi di Jean-Pierre Vernant. Di qui la Medusa. In questo volume, e nella precedente raccolta Giardino di delizie e altre vanità, lautore-untore di se stesso si descrive con più abbandono, maggiore accettazione di sé e dei propri demoni. [...] (per la recensione completa)
|
Edizioni Il Labirinto |