IL LABIRINTO |
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Divagazioni sulla diversitàNotizie sull'autore
Dello stesso autoreGiardino di delizie e altre vanità
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Perché la sventura può dominare rovinosamente
la carriera letteraria e la vita di alcuni autori? In che misura congiurano
una loro «dote pericolosa», secondo l’espressione
di Baudelaire, e l’inadeguatezza dei loro contemporanei? da Divagazioni sulla diversità
[...] Dev’essere uno speciale pudore che impedisce di parlare delle entrate dei poeti. Spudoratamente però Baudelaire lo ha fatto per sé, rivelando quanto ha guadagnato, in tutta la vita, con il lavoro letterario. Ne parlò una notte al giovane Catulle Mendès che, incontratolo con l’aria terribile «dei giorni di pagamento», in uno dei suoi ultimi ritorni a Parigi da Bruxelles, lo aveva invitato a dormire a casa sua. «Sapete, ragazzo mio, quanto denaro ho guadagnato da che lavoro, da che vivo?». E calcolando articoli, poesie, poemi in prosa, traduzioni, fece il suo sarcastico consuntivo: «Totale degli utili in tutta la mia vita: quindicimila ottocento novantadue franchi e sessanta centesimi». In ventisei anni di attività letteraria, Baudelaire aveva dunque guadagnato poco più di un franco e mezzo al giorno. […] Nel 1867, la sua eredità letteraria fu messa all’asta e acquistata da Michel Lévy per 1.750 franchi. Da allora, quanto hanno guadagnato gli editori di tutto il mondo con la sua opera? Chi vorrà fare questo altrettanto sarcastico conto? Quante edizioni sono state tirate dei Fiori del Male; e quanto ha fruttato questo grande libro, distillato di sapienza e di sofferenza, ai colleghi postumi di quegli editori che non avevano voluto stamparlo, come Lévy, che si assicurò però tutti i diritti, per una manciata di franchi, alla morte dell’autore? [...]
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