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Giardino di delizie Gianfranco Palmery /da Giardino di delizie e altre vanità 1'08
Notizie sullautore
Dello stesso autore
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«Devo citare quale occasione, accidentale ma decisiva,
per la nascita di questo libro il catalogo di una mostra, Les Vanitées
dans la peinture au XVII siècle (Caen, luglio-ottobre 1990),
che ho avuto per la prima volta sottocchio nel maggio 1991. Credo
che non poche poesie che ho scritto in passato potrebbero bene accordarsi
con queste qui raccolte; ma lidea e il desiderio di fare un libro
interamente ispirato alla vanitas si sono accesi a quei colori,
hanno preso forma da quelle immagini. Che sono i colori e le immagini
di Valdés Leal, Kalf, de Heem...». da Giardino di delizie e altre vanità
Una reliquia del cielo, stillante
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RecensioniLE VANITÀ DI PALMERY di Edoardo Albinati da «Pagine» [...] Come Milton, Palmery è un poeta di scintille e fumo. Difficile scaldarsi alla sua poesia, nervina e capricciosa proprio quando parrebbe consigliare al suo lettore i montaigneschi sollievi della pazienza, i sorrisi di una luciferina rassegnazione; inutile cioè trattenersi accanto ad essa sperando di assorbirne il calore, poiché per sua natura la poesia di Palmery lampeggia, sfrigola, fumiga, scoppietta, come il tizzo in Inferno, XIII, o appunto come accade nelle pirotecnie più mentali che ottiche del poema miltoniano. [...] (per la recensione completa) GIARDINO DI DELIZIE E ALTRE VANITÀ di Luigi Fontanella da «Gradiva» [...] Poesia pertanto speculare, delle «macerie», questa di Palmery, ma sono proprio esse a costituire come viste dallalto, in un unico, conglomerante abbraccio visivo il Giardino di Delizie in cui (di cui) il poeta è chiamato a dare testimonianza con la sua parola essenziale e sontuosa, e con la sua vita esperita e sentita non altrimenti che come «lenta morte». Dunque poesia estrema (e in estremo), a petto della quale il rischio è lafasia, o, per contro, appunto, il più sfrenato barocchismo daccumulo, nel quale lOpera può risultare un Gioiello Stellare e al contempo Vanità Totale. [...] (per la recensione completa) GIARDINO DI DELIZIE E ALTRE VANITÀ di Fabrizio Patriarca da «Pseudolo» [...] Questo giardino di delizie di Palmery è
infine un giardino in cui è quasi impossibile entrare. Più
che conchiuso, esso è precluso. Ed anche penetrandovi, non è
possibile respirare. In breve: è il giardino perfetto. |
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