IL LABIRINTO |
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Francesco Dalessandro è nato a Cagnano Amiterno (AQ) nel 1948. Dal 1958 vive a Roma. Scrive poco e ha pubblicato anche meno. Non crede al poeta invasato dal dio, perciò non porta foglietti in tasca, non scrive versi sui margini del giornale o sulla scatola dei fiammiferi. È legato di più alla bontà degli strumenti: uno scrittoio comodo, buona carta, una matita a mina morbida o un pennarello a punta fina. I versi vengono dopo. A una prima stesura a mano segue la battitura, un tempo a macchina, ora al computer, perché ritiene che il mezzo meccanico permetta di visualizzare nel modo migliore la partitura ritmica dei versi. «La mia natura è di mutare e rimutare, e ancora di rifar volentieri, come quello che non ha fretta», dice citando un autore caro. Ma la migliore sintesi della sua poetica è ancora la battuta che Grace Kelly rivolge a James Stewart in La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock, già posta in epigrafe a Losservatorio: «Raccontami quello che hai visto e che cosa potrebbe significare». Il blog dell'autore: Poesie senza pari Libri
I giorni dei santi di ghiaccio, Barbablu, Siena 1983. |
Bibliografia criticaFrancesco Tentori, nota a Appunti per un viaggio, in «Le
porte», n. 2, maggio 1982. |
Edizioni Il Labirinto |