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L’arpa romana Alessandro Ricci / da L'arpa romana 00'47 Notizie sull’autore
Dello stesso autore
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Ecco ancora una volta disegnata la parabola che sempre
va da «disperazione» a «morte», così tipica
della poesia di Ricci; il quale, in una delle venti poesie (che molto
a queste somigliano) de La confessione, l’ultimo grande
testo delle Segnalazioni, si definisce «un werther leggero».
Leggero, ma non per questo meno tragico. E tali sono non poche di queste
poesie: leggere e tragiche. Fatte di rapidi appunti o di annotazioni diaristiche,
dei piccoli ma rovinosi crolli della quotidianità, di sorpresi
abbandoni e di malessere, dell’amore e del suo rovescio; come di
folgoranti squarci aperti sulla città del padre e sua, attraversata,
percorsa e cantata, perfino, a momenti, deponendo il peso di quel dolore
morale con il quale Ricci ha sempre convissuto. da L’arpa romana
Sere imponenti. La gente Per vivere è sapiente
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Recensioni
PER L’ARPA ROMANA di Alberto Toni «Avanti!», 1 novembre 2007 Sotto il titolo «L’arpa
romana» sono riunite a cura di Francesco Dalessandro, ventuno poesie
di Alessandro Ricci. ALESSANDRO RICCI, L'ARPA ROMANA di Giancarlo Pontiggia «Testo» gennaio-giugno 2008 [...] Severo, malinconico, spesso duro, pieno di verità non solo di ordine esistenziale, L’arpa romana è libro che non ci delude mai, dalla prima all’ultima pagina, che ci pare anch’esso fraterno e autentico, e ci spinge a rileggere le opere precedenti di Ricci – così trascurate in sede critica – a far nostro, insomma, un poeta vero che forse non ha mai creduto di esserlo fino in fondo. (per la recensione completa) |
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