IL LABIRINTO
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Gattesca

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Gattesca

 

Notizie sugli autori

Sauro Albisani

Gianfranco Palmery

 

 

 

 

Collana Spillature

Testi originali in appendice

AA.VV. (Baudelaire, Cros, Verlaine, Hemingway,
Sinisgalli, Palmery, Albisani, Contadini)
Gattesca
Traduzioni di Gianfranco Palmery
Disegni di Amanda Lebus
2007, 2012 Pagine 40 Euro 4,00

Seconda edizione

ISBN 978-88-89299-43-2

 

Gattesca

In queste pagine si va, con un balzo felino, dal gatto misterioso, angelo e sfinge, di Baudelaire, alla gatta plebea di Contadini, familiare coi malanni, la malasorte, fatalmente e teneramente comica nella sua felice impudenza; e tra questi due poli, tra il gatto della mente e il gatto della carne, si muovono le altre figure di una animata galleria in cui umanità e gattità si mischiano, s’intrecciano, braccia e zampe, in una solitudine confortata, come Charles Cros e il suo gattarello nero; o si dilettano, in finte zuffe, la mano bianca e la bianca zampetta, la donna e la gatta di Verlaine...
È la quotidianità condivisa, fatta di appuntamenti ai pasti, corse, guizzi tra le gambe – solo rammemorata nell’epitimbio «classico» di Hemingway per Crazy Christian, «che non visse abbastanza per fare l’amore» –, di solitarie scorribande e sonore baruffe, negli scorci fulminei di Sinisgalli, e di tutte le care pose, miti o irruenti, così come sono colte nei versi di Palmery e Albisani, alle prese con gatti guerrieri, gatte inquiete, finché non sono più che forme serpentine anellate nel sonno, sognanti.


da Gattesca


I gatti

Gli innamorati ardenti e gli studiosi
austeri, in età matura, entrambi amano
i gatti forti e dolci, orgoglio della casa,
come loro intanati e freddolosi.

Amici del piacere e della scienza
cercano il silenzio e le orrende tenebre;
l’Erebo ne avrebbe fatto il suo tiro funebre
se la fierezza non li negasse all’obbedienza.

Prendono assorti i maestosi atteggiamenti
di grandi sfingi al fondo dei deserti,
perdute, pare, in sogni senza fine;

mandano scintille i loro fianchi fertili,
le mistiche pupille, come una sabbia fine,
sono disseminate di dorati frammenti.

Charles Baudelaire

(Traduzione di Gianfranco Palmery)

 

Edizioni Il Labirinto