Recensioni
PENSIERI DI PASSO
di Simonetta Melani
Primavera vien danzando... vien danzando alla tua porta,
sai tu dirmi che ci porta? Porta questa raccolta di pensieri, per esempio,
come un mazzo di fiori.
Ci giunge da Roma, in pieno maggio. In copertina un arioso azzurro racchiude
in nicchia un riquadro piccolo sulla sinistra: è un’amletica
figura di Ennio Calabria, molto esplicativa della nostra condizione. All’interno,
una costellazione di pensieri in forma d’aforismi, schegge di tagliente
bellezza cristallina, compone il bouquet. Conosciamo l’editore,
Gianfranco Palmery, raffinato poeta notturno e attento dispensatore di
primizie.
Conosciamo l’autore, nostro collaboratore e amico, e di lui sappiamo
la bella scrittura: i suoi racconti cattivi e di inusitata bellezza feroce,
il suo sarcasmo delizioso, la sua inquietudine rovescia d’intelligenza
acuta.
Vi concediamo qualche profumo: «È
stupefacente vedere come la bellezza possa venire ingoiata tutta intera
da uno sbadiglio”, ed anche «Quante
volte in me i rimorsi precedono le colpe. Semmai queste fossero inesistenti,
quelli s’incaricherebbero di costruirle». E ancora:
«Si nota che là dove, come da noi, regna la ferocia
dei comportamenti, fiorisce una certa leziosità del linguaggio»;
“Quando il satrapo starnutiva, i cortigiani erano già pronti
a soffiarsi il naso».
Una spillatura (il nome della collana) di tal fatta sembra lo scendiletto
preferito di un fachiro.
Orbene: camminare su queste punte di spille o di stelle vi darà
benefico sollievo, credeteci. Sono punte gentili, leggermente arrotondate,
leggermente abbiamo detto, che ben si muovono con voi. Son pensieri di
passo, appunto, che sembran nati a passeggio per un pineto, per esempio,
e in compagnia di persona giusta, pronta alla conversazione amabile e
sottile.
Come gli uccelli, si sa, i pensieri di passo vanno e vengono. Quindi leggerete
ma dimenticherete. Orbene, qui nessun problema: questo librino sarà
per voi sempre come nuovo, senza tempo né età, per secoli.
È un investimento sicuro: il comportamento umano, credeteci, non
è poi così particolarmente straordinario o estemporaneo.
Una sola raccomandazione: vanno letti un po’ per volta, non abusatene,
e mai a digiuno. A sera. I pensieri della sera. Ne trarrete immediato
giovamento: un sorriso fra lusco e il brusco, lì per lì,
incredibilmente, si dipingerà sul vostro viso e vi resterà
meditabondo per una frazione di minuto, ma è quel tanto che basterà
per scatenare un sospetto, la gelosia di chi vi sta accanto. Vi par poco?
Quando si dice la potenza della parola! Buon pro ci faccia.
«Il grandevetro», n.
200 – maggio-luglio 2010
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