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Pensieri di passo

di Domenico Vuoto

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Pensieri di passo

 

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Domenico Vuoto

 

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Collana Spillature

Domenico Vuoto
Pensieri di passo

In copertina un dipinto di Ennio Calabria
2010 Pagine 40 Euro 4,00

ISBN 978-88-89299-60-9

 

Pensieri di passo di Domenico Vuoto

Pensieri che volano, alti o radenti, sulle bassure in cui si dibatte la specie – l’italica, in specie –, e sugli abissi in cui rischia di precipitare.
Pensieri che passano di tema in tema – etica, politica, economia, macinando manie, ubbie, idiozie smaccate, miti fallaci e fatali come la felicità, la speranza, il culto del corpo, il progresso, il denaro... con l’ironia e il sarcasmo del moralista di razza, che non si concede privilegi.
Pensieri al passo, note di un passeggiatore solitario che cammina e medita, secondo la tradizione roussoiana, sul desolante, labile paesaggio umano da cui, non senza pena, ha preso le distanze...
Ma questi pensieri di passo sono anche pensieri di stanza – dolorosamente stanziali, d’interno...
Del resto la natura doppia è propria dei pensieri: nascono e crescono all’interno di un cranio, è lì che prendono stanza, per poi viaggiare, migrare da quello ad altri... come stanno per fare i pensieri qui raccolti, svolando in libertà, portando la loro feroce eleganza fuori dalle pagine dove si sono temporaneamente trasferiti.


da Pensieri di passo

 

I risvolti di copertina dei romanzi odierni fanno sempre più pensare ai foglietti illustrativi dei farmaci. Ma senza la parte delle controindicazioni.

*
Un ciarlatano o imbonitore da fiera non dovrebbe preoccuparsi dei pochi che hanno scoperto le sue menzogne, ma dei molti che continuano a prestargli fede.

*
È singolare che in un’epoca di guardanti, di ipervedenti, di satelliti-spia, di occhi elettronici, la cecità sia aumentata a dismisura.

Recensioni

PENSIERI DI PASSO

di Simonetta Melani

Primavera vien danzando... vien danzando alla tua porta, sai tu dirmi che ci porta? Porta questa raccolta di pensieri, per esempio, come un mazzo di fiori.
Ci giunge da Roma, in pieno maggio. In copertina un arioso azzurro racchiude in nicchia un riquadro piccolo sulla sinistra: è un’amletica figura di Ennio Calabria, molto esplicativa della nostra condizione. All’interno, una costellazione di pensieri in forma d’aforismi, schegge di tagliente bellezza cristallina, compone il bouquet. Conosciamo l’editore, Gianfranco Palmery, raffinato poeta notturno e attento dispensatore di primizie.
Conosciamo l’autore, nostro collaboratore e amico, e di lui sappiamo la bella scrittura: i suoi racconti cattivi e di inusitata bellezza feroce, il suo sarcasmo delizioso, la sua inquietudine rovescia d’intelligenza acuta.
Vi concediamo qualche profumo: «È stupefacente vedere come la bellezza possa venire ingoiata tutta intera da uno sbadiglio”, ed anche «Quante volte in me i rimorsi precedono le colpe. Semmai queste fossero inesistenti, quelli s’incaricherebbero di costruirle». E ancora: «Si nota che là dove, come da noi, regna la ferocia dei comportamenti, fiorisce una certa leziosità del linguaggio»; “Quando il satrapo starnutiva, i cortigiani erano già pronti a soffiarsi il naso».
Una spillatura (il nome della collana) di tal fatta sembra lo scendiletto preferito di un fachiro.
Orbene: camminare su queste punte di spille o di stelle vi darà benefico sollievo, credeteci. Sono punte gentili, leggermente arrotondate, leggermente abbiamo detto, che ben si muovono con voi. Son pensieri di passo, appunto, che sembran nati a passeggio per un pineto, per esempio, e in compagnia di persona giusta, pronta alla conversazione amabile e sottile.
Come gli uccelli, si sa, i pensieri di passo vanno e vengono. Quindi leggerete ma dimenticherete. Orbene, qui nessun problema: questo librino sarà per voi sempre come nuovo, senza tempo né età, per secoli. È un investimento sicuro: il comportamento umano, credeteci, non è poi così particolarmente straordinario o estemporaneo.
Una sola raccomandazione: vanno letti un po’ per volta, non abusatene, e mai a digiuno. A sera. I pensieri della sera. Ne trarrete immediato giovamento: un sorriso fra lusco e il brusco, lì per lì, incredibilmente, si dipingerà sul vostro viso e vi resterà meditabondo per una frazione di minuto, ma è quel tanto che basterà per scatenare un sospetto, la gelosia di chi vi sta accanto. Vi par poco?
Quando si dice la potenza della parola! Buon pro ci faccia.

«Il grandevetro», n. 200 – maggio-luglio 2010

Edizioni Il Labirinto