IL LABIRINTO
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Mi sveglio e sento l'ammanto del buio

di Gerard Manley Hopkins

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Lettura di Francesco Dalessandro

Video di Nancy Watkins

 

 

 

 

 

 

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Da I sonetti terribili

 

Mi sveglio e sento l’ammanto del buio, non il giorno.
Che ore, oh che ore oscure trascorremmo stanotte!
Che vedute, tu, cuore, vedesti; che vie percorresti!
E ancora dovrai, nell’indugio più lungo della luce.

Io ne parlo con prove. Ma dove dico ore
intendo anni, intendo vita. E i miei lamenti sono grida
sterminate, grida uguali a lettere perse spedite
a lui, il più caro, che vive ahimè! lontano.

Io sono bile, sono bruciore. Il decreto più segreto di Dio
volle farmi assaporare l’amaro e quel sapore ero io;
ossa eressero in me, carne s’incarnò, sangue colmò la sventura.

Il lievito stesso dello spirito guasta l’inerte impasto.
Per i dannati è così; e il loro flagello è, come io sono
il mio, essere i sudanti se stessi; ma al peggio.

 

(Traduzione di Francesco Dalessandro)

 

Collana Tarsie

Testo originale a fronte

Gerard Manley Hopkins
I sonetti terribili
A cura di Francesco Dalessandro
Con tre disegni di Guido Strazza
2003 Pagine 40 Euro 8,00

Prima edizione di trecento esemplari numerati

ISBN 978-88-89299-18-0

Gerard Manley Hopkins I sonetti terribili
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