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Domenica mattina

di Wallace Stevens

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Domenica mattina

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Notizie sull’autore

Wallace Stevens

 

 

 

 

Collana Tarsie

Testo originale a fronte

Wallace Stevens
Domenica mattina
A cura di Francesco Dalessandro
Con due disegni di Nancy Watkins
1998 Pagine 32 Euro 8,00

Prima edizione di trecento esemplari numerati

ISBN 978-88-89299-11-1

Wallace Stevens Domenica mattina

In Stevens i caratteri d’epoca (Domenica mattina fa parte del libro d’esordio, Harmonium, pubblicato nel 1923) sono riscattati dalla luminosa levità con cui egli mantiene aperto il dissidio che anima la sua poesia (o i molti dissidi; ma centrale, quello tra un’idea di innocenza del mondo, col suo repertorio creaturale e sensuale, e una condizione mortale e irredenta, su cui, anzi, grava l’ombra cruenta, funerea dell’«antico sacrificio»...), e lo volge, operando nell’ombra – nel crepuscolo di inizio secolo –, in direzione della luce. Una luce che è solare e verbale insieme, poiché il poeta lenisce la sua ansia di riappropriazione edenica della terra, riconoscendo alla poesia – una poesia che sia «canto scaturito dal sangue», non pizzicato di «liuti insulsi» – un mandato di terrena salvezza.
La versione di Francesco Dalessandro libera questo magnifico poemetto dalla patina estetizzante, di maniera novecentesca, di precedenti traduzioni, per restituirgli – in questo crepuscolo di fine secolo – la sua luce iniziale.


da Domenica mattina


V

Dice: «Ma nel piacere sento ancora il bisogno
di una felicità che sia immortale».
La morte è madre di bellezza; lei,
e lei sola, esaudirà i nostri sogni
e desideri. Benché sparga le foglie
del certo oblio sui nostri sentieri,
lungo i sentieri del dolore e i molti
dove risuonano i clamori del trionfo
o l’amore sussurra appena tenerezze; è lei
che fa trasalire il salice nel sole
per ragazze sedute a rimirare l’erba
abbandonata ai loro piedi, e che spinge i ragazzi
a riempire di nuovo i vassoi dimenticati
di pere e susine. Le ragazze assaggiandone
si smarriscono commosse tra le foglie sparse.

(Traduzione di Francesco Dalessandro)

 

Wallace Stevens (1879-1955) è considerato uno di maggiori poeti americani del Novecento. Tutte le sue poesie sono raccolte nei Collected Poems del 1954 e Opus Posthumous del 1957. È anche autore di notevoli saggi, tra cui Notes Toward a supreme fiction (1942) e The necessary angel (1951), entrambi tradotti in italiano.

 

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