IL LABIRINTO |
Indice
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È
certo alla poesia, al suo aspetto compositivo e formale in quanto
misura canonica: stanza, o strofe della canzone che subito allude,
metonimicamente, questa parola scelta come titolo della collana; ma non
meno alla vita, la nostra vita spesa nel chiuso di case e camere, di cui
la poesia, quando è tale, non può non essere la traccia
folgorante, la dorata e durevole epigrafe, la sovrascrittura. Necessità
dunque e forma; e ancora, tradizione e modernità, poiché
se la strofe è una misura antica della poesia, moderna è
la condizione del poeta recluso o escluso dalle stanze di Emily
Dickinson alla «camera doppia» di Baudelaire: luoghi di pena,
ma insieme di visite e visioni (stanza è figura dellinterno,
dellinteriore), spazi di costrizione che tuttavia custodiscono la
solitudine del poeta, ne proteggono il lavoro solitario.
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Saggi, massime e marginalia, narrazioni, poesie: opere di pensiero, di esperienza e di immaginazione, sempre rivelatrici, necessarie, poiché frutto di necessità e sapienza. La collana si richiama alla rivista letteraria omonima pubblicata da queste Edizioni negli anni Ottanta. Per epigrafe al suo primo editoriale la rivista portava «Quale ne larzanà...». La citazione dantesca, che forse il gusto dellallusione voleva solo accennata, «Quale ne larzanà dei viniziani / bolle dinverno la tenace pece» resta, sottintesa, a tutela della nuova collana. Nellinverno in atto, allora già pungente e oggi crudissimo, il riaperto arsenale porterà ancora una volta in sé fuoco e costruzione.
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Brevi sorsi, assaggi;
oppure carte scoperte lentamente; e anche, perché no, con maliziosa
improprietà, colpi di spillo: a questi traslati si affida questa
collana di piccoli libri, alla lettera, spillati, che ospiterà
saggi, racconti, versi, disegni. Si tratta di opere compiute nell'arco
di poche pagine o anticipazioni di lavori più ampi: scritture e
segni di grande fascino e non conformi, di ieri e di oggi, voci fuori
del coro capaci di conferire a taglienti o dolenti verità un inconsueto
splendore. |
Gianfranco Palmery / Divagazioni sulla diversità Enrico Fracassi / Senza figure Tristan Corbière / Quel rospo sono io Lucio Persio / Racconti mortali Jules Laforgue / Sulla donna Nancy Watkins / Visite notturne AA.VV. / Gattesca Teofilo Belz / Intrigo Gianfranco Palmery / Italia, Italia Alessandro Ricci / L'arpa romana Frederick Rolfe / Nostra Signora dei Sogni Jean de Sponde / Versi d'amore e di morte AA.VV. / Poesia e preghiera Francesco Dalessandro / Ore dorate Giuseppe Salvatori / Rose d'inganno Catullo / Vivemo, Lesbia mia, famo l'amore Lucio Persio / Topsyturvy Alessandro Contadini / Ogni lettera è metà nella luce Domenico Vuoto / Pensieri di passo John Keats / Sull'indolenza e altre odi Marziale / Roma liberatutti Gianfranco Palmery / Morsi di morte e altre tanatologie Michele Colafato / Tieni aperto Nancy Watkins / Il fiore è un'idea Gianfranco Palmery / Amarezze Lucio Persio / Doppiaggio |
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Se la brevità è la misura vera della poesia, secondo il celebre postulato di Poe, una collana di opere brevi non può che fornire prove a quel postulato. Dalla rinuncia al voluminoso per lintenso è nata «Tarsie», che non propone raccolte di versi eterogenei, piuttosto sequenze in sé compiute, con una loro esemplarità; opere di autori viventi o storici, inedite o non più pubblicate da anni e ormai introvabili degne, queste ultime, di essere sottratte alla trascuranza e alloblio. Così per le traduzioni, sempre innovative e rigorose, di classici e moderni affidate a poeti contemporanei. Quel che accomuna e distingue queste «tessere» è la forte impronta tematica e lunità formale. Quasi a sottolinearne la simbolicità essenziale, ma anche con lintento che poesia e arte riprendano a marciare insieme, i versi sono accompagnati con disegni eseguiti apposta da artisti che li hanno avvicinati con occhio congeniale. |
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Grandi Tarsie vuol dire Tarsie più grandi, fatte per accogliere lavori di maggior respiro: più pagine, più versi. I caratteri restano quelli della collana Tarsie: raccolte unitarie, di autori storici e cotemporanei, in volumi ornati con disegni o incisioni. Resta anche la disposizione al recupero, e vale per opere uscite in edizioni rare, a tiratura limitata, note dunque solo a pochi fortunati, come per testi rimasti a lungo inediti, che non avendo avuto una sorte tempestiva ne meritano una duratura. |
Gianfranco Palmery / In
quattro Francesco Dalessandro / La
salvezza John Keats Percy B. Shelley / Amore
e fama George Gordon Byron / Il
sogno e altri pezzi domestici
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Edizioni Il Labirinto
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