IL LABIRINTO
Libri

Ladro gentile
Sonetti scelti da Giuseppe Tomasi di Lampedusa

di William Shakespeare

home libri autori videoclip edizioni

Rory Stuart reads Shakespeare

Letttura video in inglese

 

 

Byron  Il sogno

Il sogno e altri pezzi domestici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Collana Grandi Tarsie

Testo originale a fronte

William Shakespeare
Ladro Gentile
Sonetti scelti di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Traduzione di Francesco Dalessandro
In copertina: Shimmer of snow di Nancy Watkins
2014 Pagine 108 Euro 10,00

ISBN 978-88-89299-77-7

I sonetti più belli di Shakespeare

«Incomparabile gemma», «magnifiche esplosioni di tristezza e di sconforto», i «gridi d’amore più puri (poeticamente parlando) e più sostenuti che vi siano», così Giuseppe Tomasi di Lampedusa dichiara il suo amore per questi quaranta sonetti di Shakespeare, «fra i massimi che mano umana abbia scritto». A 450 anni dalla nascita del Bardo, Ladro gentile è il frutto della scelta elettiva dell’autore del Gattopardo, che il poeta Francesco Dalessandro ha trasferito nella nostra lingua restando fedele alla struttura «rigida ma straordinariamente armoniosa ed efficace» del sonetto scespiriano; forgiando un verso vario e variabile per misura e peso, elastico secondo circostanze e necessità. L’esito è una traduzione di grande spessore e musicalità, degna di essere accostata ai tre rari avvicinamenti di Eugenio Montale agli immortali sonetti.


da Ladro gentile


XXX

Quando all’appello del dolce, silente pensiero
cito la memoria delle cose passate,
sospiro la mancanza di molte già sospirate
e con vecchie pene di nuovo lamento lo spreco
del tempo prezioso; per gli amici più cari
nascosti nell’interminabile notte della morte
si gonfiano gli occhi, non avvezzi a lacrimare,
ripiango pene d’amore da tempo esaurite
e lamento il dispendio di visioni svanite;
mi affliggono danni passati e dolore su dolore
stancamente ripeto l’infelice resoconto
di dolenti lagnanze già scontate che risconto.
Ma se, caro amico, in quel mentre ti penso
le perdite sono rimesse, la pena più non sento.

 

(Traduzione di Francesco Dalessandro)

Edizioni Il Labirinto